Ciclo mestruale

SIMBOLOGIA E POTERE

Il ciclo mestruale irrompe nella vita dell’adolescente scandendone l’età fertile ed accompagnandola fino al suo termine con l’ingresso in menopausa.
In questo lungo periodo, la vita è un susseguirsi di fluttuazioni ormonali necessarie a consentire al corpo il giusto adattamento.
Possiamo immaginare la donna come una vera e propria “equilibrista”: la regolarità cadenziata in particolare dagli ormoni estrogeni, gioca un ruolo determinante in diversi ambiti, da quello nervoso, a quello metabolico, rappresentando un importante elemento di protezione per cellule nervose, vasi sanguigni, pelle, mucose interne ed esterne e strutture osteoarticolari.
Rispetto all’universo maschile si può affermare che la donna, durante tutta l’età fertile, goda di un “vantaggio” biologico proprio grazie agli ormoni estrogeni; di contro, l’implicita sensibilità che la connota, la espone a maggior sollecitazioni non solo ormonali ma anche ambientali, culturali e sociali che possono tradursi in vulnerabilità, sbalzi di umore ed alterazioni del ciclo mestruale, aspetti che analizzeremo nei prossimi articoli.

Il ciclo: storia e simbologia
Nonostante per secoli il ciclo mestruale sia stato considerato con repulsione e tutt’oggi nella società moderna rappresenti spesso un “limite” o uno svantaggio per la donna , presso le antiche culture dotava il mondo femminile di una energia creativa così forte da essere considerato sacro.
La stretta associazione della donna con i ritmi della natura era evidente ed era oggetto di venerazione. Il comparire di mese in mese delle mestruazioni, in sintonia con le fasi lunari, non solo dimostrò la capacità di allinearsi con energie sacre ma consentì all’uomo di prendere coscienza dello scorrere del tempo secondo un calendario di 13 mesi della durata di 28 giorni, corrispondenti ai 13 cicli mestruali annuali della donna.
Il mondo femminile si allineava alle energie sacre secondo il ciclo della Luna Nera, mestruando durante il novilunio, o secondo il ciclo della Luna Rossa , mestruando in luna crescete ed ovulando in Novilunio, o ancora seguendo la Sorellanza Ovarica, sincronizzandosi cioè ad altre donne del gruppo.
Durante le mestruazioni il contatto con le energie cosmiche era ancor più profondo e la sensibilità femminile si acuiva a tal punto da renderle capaci di profezie: i loro sogni e le loro visioni erano usati per guidare le tribù che quindi veneravano e celebravano tutti i momenti salienti della vita femminile, dal menarca alla gravidanza e parto, alla menopausa.

Con l’avvento delle società patriarcali, la coscienza di questo potere, cominciò ad essere visto come una minaccia, conducendo nel tempo l’uomo a profanare le pratiche che le donne creavano usando le proprie energie , trasformando così nel tempo le mestruazioni da sacre a qualcosa di sporco e distruttivo.
Divenne usanza separare la donna mestruata dalla comunità, nella convinzione che potesse offendere la natura e “contaminare” tutto quanto di appartenenza degli uomini, antico retaggio che tutt’oggi discrimina, insieme a rigide credenze religiose, le donne mestruate, ritenute impure e con effetti magici negativi.
In India quando compariva il mestruo, era fatto divieto di entrare in cucina ed era usanza isolarsi almeno per tre giorni, senza toccare alcun membro della famiglia. Il quarto giorno la casa veniva purificata con l’acqua santa del Gange, la donna faceva il bagno , lavava i capelli ed usciva dal suo ritiro. Il giorno successivo andava al tempio dopodiché le era permesso tornare in cucina e dal marito.
Scopo di questa pratica era dare alla donna l’opportunità di rigenerarsi fisicamente e psicologicamente in un momento caratterizzato da maggior sensibilità, significato andato perso e distorto tanto è vero che ancora oggi esistono culture dove la donna mestruata è considerata impura e per questo deve essere purificata alla fine di ogni ciclo.
Nella società attuale, diverse generazioni di donne sono cresciute nella convinzione di essere più vulnerabili e limitate durante il ciclo mestruale e, anziché celebrare la natura ciclica come un aspetto positivo dell’esser donna, vivono ignorando questa “seccatura” mensile, negando l’essenza stessa della femminilità ed il grande potenziale che l’essere in “sintonia” con la natura.
L’energia del ciclo

Le cicliche trasformazioni vissute dal corpo rimandano a particolari energie che possiamo dividere in quattro fasi, corrispondenti alle fasi mestruali:
-fase “dinamica”: ha inizio dopo le mestruazioni e prima dell’ovulazione ed è un periodo perfetto per porre attenzione sulla mente, per concentrarsi, per ricercare e apprendere, per l’indipendenza e l’attività fisica.
-fase “espressiva”: avviene dopo l’ovulazione e può essere il periodo ottimale per la comunicazione, l’empatia, la produttività, il lavoro di squadra per sostenere gli altri e creare relazioni interdipendenti
-fase “creativa” o fase premestruale: è il periodo della creatività e dell’ispirazione, per pensare fuori dagli schemi, identificare ed assolvere problemi, essere assertive
-fase “riflessiva”: coincide con la fase mestruale, periodo ottimale per l’elaborazione interiore, per riprogrammare, lasciar andare, riposare e rinnovarsi.
Reintrodurre nella vita della donna una ciclicità che le si addice, può aiutarla a comprendere meglio il proprio corpo, superando possibili disordini e raggiungendo quella fase detta menopausa in cui, ormai saggia, ha imparato ad essere in armonia e sintonia con il pulsare dell’universo.
Roberta Longo
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