Il sonno 7, 8, 9, 10

di Filippo Scarin (Naturopata e Life Coach)

7° PASSO: TEMPERATURA E UMIDITA’
Due aspetti sui quali pochi si soffermano ma che impattano sulla qualità del sonno. Secondo recenti studi la temperatura ottimale per dormire dovrebbe essere tra i 16 e i 19 gradi perché il troppo freddo o troppo caldo non aiutano e l’umidità non deve mai sentirsi sulla pelle.
Lo sappiamo che nelle nottate estive, a causa delle temperature notturne alte e dell’umidità, si fatica a prendere sonno e comunque il sonno rischia di perdere qualità (sonno leggero, risveglio facile e ripetuto nella notte).

La temperatura dell’ambiente è collegata all’adattamento della temperatura del corpo durante il sonno. Un bagno caldo prima di coricarsi determina due vantaggi: il primo è il rilassamento che si ottiene dal calore del bagno e il secondo è l’adattamento del corpo bagnato che tenderà a raffreddarsi. Una volta a letto meglio usare indumenti molto leggeri.
L’ideale è il clima di una zona collinare o pedemontana, dove anche in estate di notte si mantengono temperature accettabili e una ventilazione sufficiente a mitigare l’umidità.
In città si ricorre all’aria condizionata che sicuramente aiuta, ma richiede attenzione nella regolazione (temperatura interna mai troppo bassa rispetto a quella esterna) e alla manutenzione dei filtri. Massimo 2 o 3 gradi in meno, permette già di percepire una buona sensazione, anche perché oltre a rinfrescare il condizionatore abbassa il livello di umidità che in estate è forse la parte più fastidiosa rispetto alla temperatura.
È più semplice gestire il freddo (entro certi limiti) del caldo, perché col freddo ci si può coprire adeguatamente ma col troppo caldo anche se togliamo tutto, sarà sempre fastidioso e poco favorevole al sonno.
Vanno evitati gli indumenti in fibra sintetica per favorire la buona traspirazione della pelle ed evitare le fastidiose scariche elettrostatiche. La temperatura ideale è dell’ambiente in inverno 18 gradi, in estate 25.
8° PASSO: UN AIUTINO?
Quando necessario (chiedendo eventualmente consiglio a un medico o a un naturopata) si possono assumere integratori specifici o tisane rilassanti. L’integratore più utile, almeno nel primo periodo e occasionalmente nei periodi più stressanti, è la Melatonina.
Un INTEGRATORE (quindi non un farmaco) che contiene una sostanza benefica che normalmente è (o dovrebbe essere) prodotta dalla ghiandola pineale (epifisi), che per l’età e svariati motivi (stress), fatica a produrne a sufficienza. Questa carenza accentua la difficoltà del sonno.

Oltre a tisane calde (melissa, camomilla, valeriana, ecc.) puoi assumere anche un integratore di Melatonina. Non uno qualsiasi, ma di qualità, evitando ciò che trovi al supermercato e a basso prezzo. Anche di giorno si possono assumere integratori alimentari, purché siano sempre di alta qualità e con garanzie di sicurezza certificate. Da circa 30 anni il potere nutrizionale del cibo è diminuito e integrare ha senso. Tuttavia, anche questo mondo è costellato da presunti “prodotti” che non meriterebbero di essere sul mercato, ma ci sono perché chi li produce investe in questo settore per profitto, sfruttando le lacune legislative a proprio vantaggio, speculando sulla credulità della gente e sulla disinformazione.
Tratterò il tema “integratori” in un articolo specifico,
9° PASSO: SPORT E ATTIVITA’ FISICA
È banale ricordare quanto sia utile l’attività fisica per il benessere del corpo (e dello spirito). Lo sanno tutti, ma anche in questo ambito serve equilibrio e vale la pena fare una riflessione su COME spesso si pratica l’attività fisica e lo sport. Forse troppo senso competitivo e ispirazione al mondo dei professionisti?

Sì, perché, sempre più spesso, sembra che l’attività fisica abbia più una funzione di appagamento dell’ego che dell’essere; un mezzo per dimostrare agli altri o a sé stessi di essere belli, bravi e forti… ma pochi …sono disposti ad ammetterlo.
Il senso della competizione va usato in modo favorevole ovvero, se c’è da competere con qualcuno è al limite con noi stessi e non per dire a noi stessi o agli altri quanto siamo bravi, ma per dimostrare di essere capaci e coerenti.
Molti sport amatoriali (quasi tutti) tolgono spazio al benessere per lasciarlo quasi esclusivamente alla competizione, alla dimostrazione di forza e coraggio, come se tutti debbano diventare atleti professionisti per non sentirsi inferiori agli altri.
Questa forzatura innesca e alimenta qualcosa in contrasto col benessere ovvero tutti quei “fattori di rischio” che scaturiscono dall’esagerazione, veri e propri “effetti collaterali” da sport intenso.
Allenamenti pesanti ed eccessivi, abbinati magari a uno stile alimentare discutibile e a un’integrazione assente o poco intelligente, finalizzata solo a massimizzare la prestazione e al solo scopo di primeggiare nella stagione delle gare amatoriali o per battere la prestazione personale dell’anno precedente.
Questa forma mentale è discutibile e irrazionale ed è spesso l’innesco di effetti poco benefici! Ne sanno qualcosa osteopati, fisioterapisti e massaggiatori sportivi che tra i propri clienti hanno un’alta percentuale di atleti amatoriali con articolazioni doloranti, infiammate, usurate e massacrate dal loro ego, prima che dall’eccesso di attività sportiva.
Nonostante gli evidenti effetti negativi molti atleti arrivano ad usare abitualmente farmaci antiinfiammatori e antidolorifici negli allenamenti ma soprattutto (con l’assurdo scopo di farne un uso preventivo) nelle competizioni e gare amatoriali.
Lo sport eccessivo produce una quantità enorme di tossine rispetto a chi pratica una sana e moderata attività fisica. Queste sono lo scarto dell’iper-ossigenazione e dello sforzo a cui si sottopone l’atleta, tossine che a volte non riesce a smaltire del tutto portandole in accumulo e creando “stress ossidativo”, che non è nulla di buono né di utile. Essere un po’ più saggi conviene anche nelle pratiche sportive!
Una sana e moderata attività fisica (camminata, passo veloce, bicicletta, ecc…) oltre ad essere molto utile al mantenimento del metabolismo di giorno, concilia nelle ore notturne una migliore qualità del sonno.
10° PASSO: RIPROGRAMMAZIONE
La cura del tuo benessere non può essere improvvisata ma, specie all’inizio del cambiamento, va programmata. E perché funzioni lo devi fare TU, decidi TU, scegli TU! Come qualsiasi altro progetto, senza un percorso chiaro delle scelte e delle azioni da fare, qualsiasi tentativo improvvisato o sostenuto solo dalle buone intenzioni, è destinato a fallire e non portare all’obiettivo.

A poche persone piace programmare, a molte piace improvvisare. Scegliere e decidere cosa e come fare viene percepito come forzatura su se stessi e si preferisce solo “provare”, facendo affidamento sulle “buone intenzioni” di farcela ma che si rivelano sempre fragili e insufficienti a determinare e raggiungere l’obiettivo.
Nella gestione del proprio benessere la riprogrammazione è uno dei primi passi fondamentali ed è meglio imparare a farlo da soli, al massimo col supporto di qualcuno che la sa fare ma che non la farà per te.
Posso assicurarti che è più semplice di quanto credi e questo è uno dei compiti del Naturopata del Benessere, perché programmare è qualcosa che ha praticato molto e per diverso tempo e sa come realizzarla al meglio e sfruttarla per farla diventare un “nuovo stile” fatto di abitudini virtuose e salutari, completamente diverse rispetto a quelle del passato.
Quando poi si sentono e si vedono i benefici, si comprende e si rafforza la convinzione che ne è valsa la pena. Non lo fai per qualcun altro ma per te stesso/a, e anche gli altri noteranno la tua trasformazione, sia nell’aspetto fisico che nella visione mentale della vita.
Dormire bene è importante e bisogna valutare bene se il nostro sonno è capace di rigenerarci e rilasciare nuova energia per il giorno che segue.
Se il risveglio è lento, se si percepisce stanchezza, se si inizia ad entrare a regime in tarda mattinata, significa che il nostro sonno non ha compiuto il suo lavoro. Bisogna quindi capire cosa ha influito negativamente e correggere opportunamente la programmazione.
Se non ci ascoltiamo e prendiamo il nuovo giorno come routine cercando energia da alimenti, bevande o integratori energetici, si aggiunge solo altro stress al giorno successivo.
Reagisci, esci dalla “zona di comfort”, vai oltre e fai diventare comfort ciò che ancora non lo è.
Il Naturopata del Benessere è una figura professionale innovativa e al passo coi tempi perché non si limita a dirti e consigliarti cos’è meglio fare, ma soprattutto ti aiuta riflettere e ragionare con te stesso/a e a trovare la strada per il TUO nuovo stile di vita, quello più giusto e adeguato a te …e può supportarti proprio mentre stai facendo il passo più importante della tua vita: imparare a prenderti più cura del tuo benessere.
Filippo Scarin
Ti è piaciuto l’articolo? Per favore torna su Instagram, metti MI PIACE e condividilo con gli amici del tuo canale. Grazie per l’aiuto nella diffusione dei nostri articoli.
Immagini
Le immagini pubblicate sono tutte tratte da Internet e quindi valutate di pubblico dominio (è consentita la libera pubblicazione attraverso la rete internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradate, per uso didattico o scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro). Qualora i soggetti interessati o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non avranno che da segnalarlo con un email, e provvederemo prontamente o appena possibile alla rimozione.